Escursioni:come partecipare

Come partecipare
Le escursioni organizzate dal nostro gruppo sono aperte a tutti , potrai trovare di volta in volta nella home page del  blog o seguendo gli eventi pubblicati sulla pagina facebook  "Lupi della Sibilla"  i dettagli del percorso quali la difficoltà , il tempo di percorrenza e la lunghezza. Se poi ti iscrivi alla newsletter riceverai direttamente una mail con gli eventi in programma.

La scala delle difficoltà
Anche l'Escursionismo, come tutte le attività sportive,  richiede una certa preparazione fisica e comunque un po' di allenamento, soprattutto se le gite prevedono il superamento di dislivelli notevoli.
Nella descrizione dell' evento  indichiamo sempre  la lunghezza del percorso espressa in ore di cammino e i relativi  metri di dislivello. Mediamente si possono percorrere 350 m di dislivello in un'ora di cammino in salita (ovvio che questo dipende dall'allenamento e dal fisico di ciascuno di noi), mentre si considera la metà del tempo per l'identico tragitto in discesa.
E' evidente che se una gita prevede di superare 1000 m di dislivello in circa 3 ore, sottintende che l'escursionista abbia un allenamento tale da permettergli di camminare per diverse ore senza arrivare stremato alla meta, considerando che poi deve anche tornare indietro.

Attenzione, poi, alla stagione in cui ci troviamo: in estate, avendo a disposizione più ore di luce, possiamo anche permetterci gite più lunghe o qualche momento di sosta in più rispetto ad altri periodi dell'anno.
Questo solo per sottolineare che è importante scegliere un itinerario adatto alle proprie capacità tecniche e fisiche.


Le sigle convenzionali CAI con le quali indichiamo le difficoltà di un percorso sono le seguenti:

T = Turistico
 - Itinerario su stradine, mulattiere o larghi sentieri. I percorsi generalmente non sono lunghi, non presentano alcun problema di orientamento e non richiedono un allenamento specifico se non quello tipico della passeggiata.

E = Escursionisti
 - Itinerari su sentieri od evidenti tracce in terreno di vario genere (pascoli, detriti, pietraie...). Sono generalmente segnalati con vernice od ometti (pietre impilate a forma piramidale che permettono di individuare il percorso anche da lontano). Possono svolgersi anche in ambienti innevati ma solo lievemente inclinati. Richiedono l'attrezzatura descritta nella parte dedicata all'escursionismo ed una sufficiente capacità di orientamento, allenamento alla camminata anche per qualche ora.


EE = Escursionisti Esperti
 - sono intinerari generalmente segnalati ma con qualche difficoltà: il terreno può essere costituito da pendii scivolosi di erba, misti di rocce ed erba, pietraie, lievi pendii innevati o anche singoli passaggi rocciosi di facile arrampicata (uso delle mani in alcuni punti). Pur essendo percorsi che non necessitano di particolare attrezzatura, si possono presentare tratti attrezzati se pur poco impegnativi. Richiedono una discreta conoscenza dall'ambiente montano, passo sicuro ed assenza di vertigini. La preparazione fisica deve essere adeguata ad una giornata di cammino abbastanza continuo.


EEA = Escursionisti Esperti con Attrezzatura
 - Vengono indicati i percorsi attrezzati (o vie ferrate), richiedono l'uso dei dispositivi di autoassicurazione.

NEVE e GHIACCIO E' una valutazione complessiva dell'itinerario che tiene conto delle difficoltà tecniche, fisiche e psicologiche. Si considerano condizioni mediamente buone (non ottime) della montagna e del suo innevamento con indicazione della pendenza massima della via espressa in gradi:
F = facile
PD = Poco Difficile
AD = Abbastanza Difficile
D = Difficile
TD = Molto Difficile
ED = Estremamente Difficile
EX = Eccezionalmente Difficile
*Ad eccezione delle uscite con le ciaspole per il resto la frequentazione della montagna in Inverno richiede il possesso di picozza e ramponi nonchè  delle capacità per il loro corretto utilizzo (Progressione , autoarresto e autoassicurazione)




Come mi vesto ?
L'abbigliamento deve essere appropriato: può capitare di iniziare la gita con una maglietta ma poi? Indipendentemente da quello che indossiamo alla mattina, nell'arco della giornata possono cambiare tante cose, anche solo perché il percorso si sviluppa su più versanti: ad un tratto esposto al sole ne segue un altro in cui il vento o la stessa ombra determinano sensazione di freddo. L'ideale è essere dotati di un abbigliamento a strati (tipo cipolla!), per vestirsi o spogliarsi a seconda delle condizioni meteo che, come già detto, possono cambiare in fretta. E' chiaro che molto dipende, ad esempio, dalle quote che raggiungiamo (in teoria al salire di 1000 m corrisponde una diminuzione della temperatura di circa 6°), o dalle condizioni meteo (il vento contribuisce a far calare la temperatura corporea).
In commercio ormai si trovano vari tessuti che permettono una corretta traspirazione della pelle e che asciugano in poco tempo: magliette in capilene, tute in terinda (o dupont), maglioni di pile (magari anche wind stopper!), giacche di goretex ..... e chi più ne ha più ne metta. Dipende solo dal nostro portafoglio. In generale direi solo di evitare assolutamente i pantaloni di jeans: non tengono assolutamente il vento, non mantengono la temperatura della pelle, in caso di pioggia o neve asciugano dopo una settimana...ecc. In compenso portatevi sempre un paio di guanti, un cappello (dalla testa si ha la maggior dispersione di calore!), un poncho (magari di quelli larghi che coprono anche lo zaino) e un ricambio: calze, pantaloni e maglietta.
E' sicuramente importante un ricambio da lasciare in macchina, ma anche nello zaino non guasta: se ci coglie un acquazzone durante la gita e abbiamo la possibilità di ripararci in qualche rifugio, perché restare bagnati? Un piccolo suggerimento: il ricambio, è meglio tenerlo dentro un sacchetto di plastica.... in caso di pioggia si può bagnare lo zaino, ma gli indumenti rimangono senz'altro più asciutti!

Cos'altro? una buona giacca che ci ripari dal vento e dall'umido: una giornata di nubi basse persistenti (quindi con alta percentuale di umidità), è quasi equivalente alla pioggia. Sono sempre più diffusi i capi wind-stopper: proteggono moltissimo il corpo dal vento ma non dal freddo. Per quest'ultimo non c'è niente di meglio di un maglione o di un pile.



E per mangiare ?
Per quanto riguarda l'alimentazione non saprei dare grossi consigli se non quello di evitare cibi troppo salati (in tal senso il prosciutto cotto è meglio di quello crudo), e soprattutto poco digeribili. Ognuno di noi conosce i propri limiti alimentari ed i problemi legati alla digestione. Il concetto è che non bisogna appesantirsi: occorre solo integrare l'energia; possiamo sempre rifarci alla sera con le gambe sotto il tavolo. Una cioccolata, inoltre, può essere risolutiva: soprattutto verso la fine della fatica gli zuccheri danno energia immediatamente disponibile all'organismo; i carboidrati, intesi come zuccheri complessi (il pane, per intenderci), sono più adatti ad uno sforzo prolungato. La frutta secca è ricca di potassio ed aiuta a prevenire i crampi.



Nota bene: 
Essendo  iniziative spontanee e gratuite, NON organizzata da professionisti ma da semplici amanti dell'escursionismo in montagna esclusivamente con fini ricreativi, si declina ogni responsabilità per danni a persone o a cose che potrebbero verificarsi durante le stesse escursioni.