lunedì 16 aprile 2012

26-01-2012 Canale Monte Bicco - variante a destra

 Nilak, con la sua mole più che giocare attenta ogni volta alla sicurezza di Honey, ma oramai tra loro c’è un accordo speciale e  Honey è pronta a sopportare le “prepotenze ludiche” caratteristiche di un cucciolo, forse è un cane paziente o forse è di indole più giocherellona di quanto si possa pensare e sottostà a questo particolare legame……..giocare, darsi fastidio, comandare e supremeggiare l’uno sull’altra……….ma la magia è che restano comunque vicini nei momenti che contano…..sembra un legame perfetto e forse è l’esempio di come la natura ci guida e ci consiglia.
Per domenica 29 gennaio abbiamo pensato di inoltrarci in un ambiente un po’ più tecnico e salire il Monte Bicco percorrendo il canale Maurizi - variante a destra e la cresta Nord-Est (tratto finale in comune con la via Maurizi -Perucci).
Le previsioni sembrano garantirci una buona finestra operativa fino alla sera, con cielo coperto ma senza pericolo di precipitazioni, lo zero termico sarà intorno ai 1000 m, si parte sempre presto per permetterci di trovare la poca neve che quest’inverno è caduta,  in buone condizioni, cioè ben ghiacciata e ramponabile.
La preoccupazione per come i cani affronteranno uno stretto canale ghiacciato con pareti di roccia  è un po’ l’unica incognita che abbiamo, ma Honey già conosce questi ambienti e io sono convinta che entrambi i cani non avranno problemi, loro troveranno da soli il percorso più adatto all’ascesa, mentre noi dovremmo per forza infilarci dentro il canale e percorrerlo seguendo la lingua di neve che all’interno vi si è accumula.
Così infatti è stato,  Nilak e Honey hanno camminato a tratti accanto a noi e a volte si sono spostati sulle pareti rocciose del canale continuando a salire tenendoci d’occhio.
La parte finale del percorso, usciti dal canale è un esposta parete rocciosa, dove è più difficile avanzare perché la pendenza impedisce l’accumulo di neve e sulla roccia si forma uno strato di ghiaccio. Questo è il punto più delicato per i cani, che oramai però hanno presto dimestichezza con l’ambiente e avanzano cautamente accanto ai padroni, quasi che la nostra presenza li rassicuri, li spinga a non titubare e li renda capaci di tutto. Grande responsabilità per un padrone condurre il proprio cane in luoghi così impervi……perché il tuo cane, credo, ti seguirà ovunque. Comunque eravamo pronti con corde ed imbrachi a legare a noi i nostri amici quadrupedi e non avremo mai permesso che si imbracassero in un’impresa pericolosa o più grande delle loro capacità
La discesa, oramai rilassante è un ottima prova di convergenza per Nilak, le pareti pendenti del versante est del monte sono ancora giacciate e Nilak ad ogni nuova escursione impara a controbilanciare il suo peso per percorrere senza problemi questo tipo di inclinazioni. Honey invece essendo molto più leggere si muove con meno problemi.
Se mai si può leggere la felicità nell’espressione di un cane io credo che giocando in questi ambienti  gelati Nilak oggi era il cane più felice e soddisfatto del mondo…..ed Honey oramai è convinta e rassegnata che il suo ruolo è accompagnare i suoi “amici” umani ed animali in luoghi impervi ma veramente stupendi.


Matteo Pallotto – il suo cane Nilak
Beatrice Tasso – il suo cane Honey

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