
Per domenica 29 gennaio abbiamo pensato di inoltrarci in un ambiente un po’ più tecnico e salire il Monte Bicco percorrendo il canale Maurizi - variante a destra e la cresta Nord-Est (tratto finale in comune con la via Maurizi -Perucci).
Le previsioni sembrano garantirci una buona finestra operativa fino alla sera, con cielo coperto ma senza pericolo di precipitazioni, lo zero termico sarà intorno ai 1000 m, si parte sempre presto per permetterci di trovare la poca neve che quest’inverno è caduta, in buone condizioni, cioè ben ghiacciata e ramponabile.


La parte finale del percorso, usciti dal canale è un esposta parete rocciosa, dove è più difficile avanzare perché la pendenza impedisce l’accumulo di neve e sulla roccia si forma uno strato di ghiaccio. Questo è il punto più delicato per i cani, che oramai però hanno presto dimestichezza con l’ambiente e avanzano cautamente accanto ai padroni, quasi che la nostra presenza li rassicuri, li spinga a non titubare e li renda capaci di tutto. Grande responsabilità per un padrone condurre il proprio cane in luoghi così impervi……perché il tuo cane, credo, ti seguirà ovunque. Comunque eravamo pronti con corde ed imbrachi a legare a noi i nostri amici quadrupedi e non avremo mai permesso che si imbracassero in un’impresa pericolosa o più grande delle loro capacità

Se mai si può leggere la felicità nell’espressione di un cane io credo che giocando in questi ambienti gelati Nilak oggi era il cane più felice e soddisfatto del mondo…..ed Honey oramai è convinta e rassegnata che il suo ruolo è accompagnare i suoi “amici” umani ed animali in luoghi impervi ma veramente stupendi.
Matteo Pallotto – il suo cane Nilak
Beatrice Tasso – il suo cane Honey
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